Per la sua ultima fatica cinematografica Oliver Stone ha deciso di mettere un po' da parte la sua verve polemica e i suoi classici contenuti politici.
Molto spazio, in World Trade Center, è stato lasciato alla realtà e all'individuo, con le sue virtù e le sue fragilità.
È con queste premesse che nasce l'ultimo film del regista americano, nelle sale italiane dal 13 ottobre e di cui è già disponibile il trailer.
La pellicola ruota attorno a una tragedia.
Non una qualunque, però. Si racconta della catastrofe che ha messo in ginocchio l'America, quell'11-09-2001 che resta, anche dopo cinque anni di distanza, una ferita aperta e sanguinante.
L'attacco alle Torri Gemelle viene trasformato da Stone in una storia di coraggio e di sopravvivenza, dove la disperazione, la fatica e lo sconforto si scontrano con la speranza e una grande voglia di reagire, di continuare a vivere.
Per riuscire nel suo intento il regista prende spunto dalla vicenda realmente accaduta di due agenti del Dipartimento di Polizia di Port Authority (PAPD): Will Jimeno e John McLoughlin.
In quella calda mattina del 11 settembre 2001 i due, insieme ad altri colleghi, si stavano recando come tutti i giorni a Manhattan. Quella, però, non era una giornata come le altre.
Subito dopo l'assalto alle Twin Towers, McLoughlin e Jimeno si introducono nei grattacieli per portare i primi soccorsi, ma rimangono intrappolati dalle macerie.
Sepolti sotto 6 metri di lastre di cemento e lamiere contorte, riescono miracolosamente a sopravvivere.
Come? È quello che mostra il film: per dodici lunghe ore si sono fatti forza l'un l'altro, parlando delle loro famiglie, della loro professione, delle loro speranze e delle loro delusioni.
Nel film, Stone non trascura nessun particolare e racconta anche l'angosciosa attesa dei familiari degli agenti, disperati per l'assenza di informazioni sullo stato di salute dei propri cari, e i temerari tentativi di trarli in salvo compiuti da Dave Karnes, un determinato ragioniere del Connecticut, con un passato nei Marines.
World Trade Center tiene incollati allo schermo per un'ora buona, dove, con una tecnica ineccepibile, viene raccontato il crollo delle torri sui due sfortunati agenti.
Poi, però, nei 60 minuti restanti, la passione si smorza e il film, sempre più claustrofico, finisce col proporre un messaggio un po' surreale, condizionato sia da visioni cristologiche alla Mel Gibson sia dalla retorica legata ai valori del più tradizionale eroe americano.
Soddisfatti, comunque, i due poliziotti-eroi, sopravvissuti e divenuti protagonisti di una pellicola. "Will ed io ci sentiamo in debito nei confronti degli uomini che abbiamo perso quel giorno", dichiara il Sergente John McLoughlin.
"La nostra storia è diventata quella di tutti coloro che si sono sacrificati per aiutare gli altri.
Non ho dubbi rispetto alle intenzioni dei filmmaker: sono certo che il loro intento sia solo quello di mostrare onore e rispetto alle vittime dell'11 settembre".
"Io e John siamo gente con i piedi per terra, apparteniamo a normalissime famiglie americane", replica, invece, Jimeno. "E molti di questi americani comuni hanno fatto tutto ciò che potevano quel giorno. Sono molto onorato di rappresentarli".
Entusiasta da parte sua, Oliver Stone, subito conquistato dalla sceneggiatura propostagli da Andrea Berloff. "Ho ricevuto il copione di Berloff in modo del tutto casuale" - afferma il regista - "e ho trovato che fosse uno dei migliori che avessi mai letto. La sua semplicità e allo stesso tempo la sua capacità di suscitare profonde emozioni, mi hanno davvero colpito. Racconta in un modo molto particolare le vicende di quel terribile giorno, da un punto di vista del tutto personale", afferma Stone.
Anche Michael Shamberg e Stacey Sher, produttori del film, ma anche di grandi successi come Erin Brockovich, sono rimasti colpiti dal modo in cui le vicende di due uomini diventano lo specchio di un'esperienza molto più vasta. "La storia di John McLoughlin e Will Jimeno" - sostengono- "e di tutta la gente che li ha salvati è solo una delle storie dell'11 settembre, tuttavia riflette gli eventi terribili di quel tragico giorno, in cui tutti si sono messi in gioco per aiutare gli altri".
Per attenersi il più possibile ai fatti, Stone è tornato a girare le scene a New York, la sua città, ritrovando le stesse emozioni che aveva provato con Wall Street (1978) e The Doors (1991).
Per il suo creatore, però, World Trade Center non ha contenuti politici. Si tratta, invece, di una storia profondamente umana, dove si parla di forza d'animo e dove primeggia un tema molto caro al regista: quello dell'unione, dello spirito di gruppo, già notato in Platoon o Nato il 4 luglio.
Qui, però, la visione è molto più intima e intreccia realtà e spiritualità.
Come è giusto che sia per la storia che ha ferito l'America e ha lasciato sul campo migliaia di uomini.
World Trade center - Usa 2006
Regia: Oliver stone
Cast: Nicolas cage, Michael Peña, Maggie Gyllenhaal, Maria Bello
Musica: Craig Armstrong
Distribuzione: Uip
Durata: 2h,10'
Sito Ufficiale
Molto spazio, in World Trade Center, è stato lasciato alla realtà e all'individuo, con le sue virtù e le sue fragilità.
È con queste premesse che nasce l'ultimo film del regista americano, nelle sale italiane dal 13 ottobre e di cui è già disponibile il trailer.
La pellicola ruota attorno a una tragedia.
Non una qualunque, però. Si racconta della catastrofe che ha messo in ginocchio l'America, quell'11-09-2001 che resta, anche dopo cinque anni di distanza, una ferita aperta e sanguinante.
L'attacco alle Torri Gemelle viene trasformato da Stone in una storia di coraggio e di sopravvivenza, dove la disperazione, la fatica e lo sconforto si scontrano con la speranza e una grande voglia di reagire, di continuare a vivere.
Per riuscire nel suo intento il regista prende spunto dalla vicenda realmente accaduta di due agenti del Dipartimento di Polizia di Port Authority (PAPD): Will Jimeno e John McLoughlin.
Subito dopo l'assalto alle Twin Towers, McLoughlin e Jimeno si introducono nei grattacieli per portare i primi soccorsi, ma rimangono intrappolati dalle macerie.
Sepolti sotto 6 metri di lastre di cemento e lamiere contorte, riescono miracolosamente a sopravvivere.
Come? È quello che mostra il film: per dodici lunghe ore si sono fatti forza l'un l'altro, parlando delle loro famiglie, della loro professione, delle loro speranze e delle loro delusioni.
Nel film, Stone non trascura nessun particolare e racconta anche l'angosciosa attesa dei familiari degli agenti, disperati per l'assenza di informazioni sullo stato di salute dei propri cari, e i temerari tentativi di trarli in salvo compiuti da Dave Karnes, un determinato ragioniere del Connecticut, con un passato nei Marines.
World Trade Center tiene incollati allo schermo per un'ora buona, dove, con una tecnica ineccepibile, viene raccontato il crollo delle torri sui due sfortunati agenti.
Poi, però, nei 60 minuti restanti, la passione si smorza e il film, sempre più claustrofico, finisce col proporre un messaggio un po' surreale, condizionato sia da visioni cristologiche alla Mel Gibson sia dalla retorica legata ai valori del più tradizionale eroe americano.
Soddisfatti, comunque, i due poliziotti-eroi, sopravvissuti e divenuti protagonisti di una pellicola. "Will ed io ci sentiamo in debito nei confronti degli uomini che abbiamo perso quel giorno", dichiara il Sergente John McLoughlin.
"La nostra storia è diventata quella di tutti coloro che si sono sacrificati per aiutare gli altri.
Non ho dubbi rispetto alle intenzioni dei filmmaker: sono certo che il loro intento sia solo quello di mostrare onore e rispetto alle vittime dell'11 settembre".
"Io e John siamo gente con i piedi per terra, apparteniamo a normalissime famiglie americane", replica, invece, Jimeno. "E molti di questi americani comuni hanno fatto tutto ciò che potevano quel giorno. Sono molto onorato di rappresentarli".
Entusiasta da parte sua, Oliver Stone, subito conquistato dalla sceneggiatura propostagli da Andrea Berloff. "Ho ricevuto il copione di Berloff in modo del tutto casuale" - afferma il regista - "e ho trovato che fosse uno dei migliori che avessi mai letto. La sua semplicità e allo stesso tempo la sua capacità di suscitare profonde emozioni, mi hanno davvero colpito. Racconta in un modo molto particolare le vicende di quel terribile giorno, da un punto di vista del tutto personale", afferma Stone.
Per attenersi il più possibile ai fatti, Stone è tornato a girare le scene a New York, la sua città, ritrovando le stesse emozioni che aveva provato con Wall Street (1978) e The Doors (1991).
Per il suo creatore, però, World Trade Center non ha contenuti politici. Si tratta, invece, di una storia profondamente umana, dove si parla di forza d'animo e dove primeggia un tema molto caro al regista: quello dell'unione, dello spirito di gruppo, già notato in Platoon o Nato il 4 luglio.
Qui, però, la visione è molto più intima e intreccia realtà e spiritualità.
Come è giusto che sia per la storia che ha ferito l'America e ha lasciato sul campo migliaia di uomini.
World Trade center - Usa 2006
Regia: Oliver stone
Cast: Nicolas cage, Michael Peña, Maggie Gyllenhaal, Maria Bello
Musica: Craig Armstrong
Distribuzione: Uip
Durata: 2h,10'
Sito Ufficiale